Eccezionale scoperta archeologica nell’Italia meridionale: il MOLAB italiano chiamato ad analizzare i reperti rinvenuti negli scavi

Dal 12 al 22 ottobre 2021, il MOLAB del nodo italiano di E-RIHS è intervenuto a Castro per il Progetto AthenaInColor “Ancient polychromy and technical know-how In Tarentine sculpture and architecture: The late classical and hellenistic sanctuary of Athena in Castro (Lecce)”.

Il progetto, tra i vincitori della prima call per l’accesso ai laboratori mobili di E-RIHS.it, vuole contribuire alla conoscenza del santuario di Atena portato alla luce negli scavi condotti (2014-2015), sotto la direzione scientifica di Francesco D’Andria, dal Comune di Castro in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lecce e Brindisi.

 

IL SANTUARIO

Il santuario, dedicato alla dea Atena, è quello a cui Virgilio fa riferimento nell’Eneide (III, 506-553) come il primo approdo di Enea nella penisola italiana. 

Le fonti antiche celebravano l’importanza e la ricchezza di quel luogo sacro, dove fin dal VII sec. a.C. furono dedicati tesori e armi.

Gli storici e gli archeologi hanno dibattuto fin dal XVI secolo sulla posizione esatta dell’Athenaion o Castrum Minervae, la cui ubicazione si credeva fosse a Leuca, Gallipoli, Otranto o anche Brindisi. Le recenti scoperte a Castro hanno posto fine a quel lungo dibattito.

 

IL PROGETTO

AthenaInColor è finalizzato a scoprire l’antico sapere artigianale delle botteghe tarentine che realizzarono a Castro la statua di Atena e il grande fregio “abitato” con animali e Vittorie. L’abilità degli scultori antichi nel lavorare calcare, carparo e pietra tenera viene studiata attraverso il riconoscimento e l’analisi degli antichi strumenti. Il progetto indaga in particolare l’uso dei colori impiegati sulla pietra ma anche la presenza di trattamenti utilizzati in antico per la conservazione e la protezione delle superfici.

Un secondo obiettivo è lo studio delle terrecotte architettoniche, relative ai tetti del tempio e dei vari edifici del santuario di Atena. MOLAB si propone di identificare i pigmenti e tecniche antiche, che saranno utili anche per riconoscere i centri di produzione.


GLI ISTITUTI COINVOLTI

Al progetto hanno partecipano ricercatori di CNR-ISPC di Firenze, Lecce e Milano e del CNR ISTI di Pisa.

Il CNR ISPC è stato coinvolto nello studio della policromia e dei trattamenti superficiali attraverso metodologie di indagine non invasiva che sono partite dalle tecniche fotografiche (es. imaging della fluorescenza ultravioletta) per la mappatura delle tracce. La mappatura è un processo preliminare molto importante, perché permette di indirizzare le indagini puntuali (in questo caso fluorescenza a raggi X, RAMAN, spettroscopia di riflettanza a fibre ottiche ) che consentono di individuare la composizione dei materiali sia dal punto di vista elementale che molecolare.

Il CNR ISTI si è invece occupato dell’acquisizione dei dati e della realizzazione dei modelli 3D, utili per documentare e visualizzare le tracce di lavorazione sui materiali al fine di comprendere le tecniche di lavorazione degli antichi artigiani.

Museo Archeologico di Castro (LE): Dettaglio di una delle decorazioni policrome analizzate tramite spettroscopia UV-visibile a fibre ottiche | © Tommaso Ismaelli, CNR ISPC