LABORATORIO: CNR-INO

NOME STRUMENTO

Digital Holographic Speckle Pattern Interferometer (DHSPI )

 

INFORMAZIONI GENERALI

La Digital Speckle Pattern Interferometry (DHSPI)  è una metodologia ottica non distruttiva in grado  di identificare, visualizzare e misurare i difetti – anche non visibili- di una superficie a seguito una sollecitazione. Tale metodologia può quindi verificare   lo stato di un’opera d’arte  senza necessità di alcun tipo di contatto ed inoltre può essere utilizzata per un’azione di monitoraggio, andando a visualizzare le frequenze naturali dell’oggetto in analisi,  e osservandone le modifiche al variare delle condizioni ambientali.  

Un’immagine di tipo interferometrico viene ottenuta sovrapponendo su una CCD un fascio laser di riferimento e la radiazione  retrodiffusa della superficie in esame quando  illuminata dalla stessa radiazione laser ad alta coerenza spaziale. Sottoponendo la superficie da analizzare ad una sollecitazione (ad esempio di tipo termico mediante lampade IR) si osserverà un’evoluzione delle figure di interferenza, ognuna delle quali, opportunamente filtrata, e analizzata, offrirà una misura della deformazione fuori del piano in multipli della metà della lunghezza d’onda della radiazione utilizzata. Tale tecnica può essere utilizzata con successo su opere d’arte  sia per misure non distruttive dello stato di conservazione, sia per  monitoraggio delle stesse. Può essere utile per un’analisi non invasiva e non a contatto delle superfici mettendo in evidenza la presenza di crepe vuoti e distacchi su affreschi. Può inoltre – identificando difetti non ancora visibili- consentire ipotesi nell’evoluzione di problemi presenti guidando gli interventi conservativi.

 

DETTAGLI TECNICI

Il sistema DHSPI messo a disposizione dalla Sede Secondaria di Pozzuoli di CNR- INO utilizza  una  sistema laser emettente  fino a 300mW a 532 nm, con un fascio gaussiano di tipo TEM00 ed una lunghezza di coerenza > 30m.

Con l’obiettivo standard  da 25mm attualmente in uso si possono effettuare misure con un FOV di 30cm alla distanza di 1 metro.

Il segnale viene raccolto da una CCD con un sensore di 3.6MPx.

La risoluzione in z della deformazione è pari alla metà della lunghezza d’onda della radiazione utilizzata, quindi 266nm.

 

Referente:

Alessandra Rocco alessandra.rocco@ino.cnr.it

 

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